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Appia Antica in Mountain Bike

Appia Antica in Mountain Bike

Un percorso facile in Mountain Bike che percorre il tratto di Appia Antica tra Itri e Fondi.

Siamo nel Parco Naturale dei Monti Aurunci. La via fu creata dal censore Appio Claudio nel 320 a.c. fino a Capua. Si sono conservati il lastricato romano, il Fortino di Sant’Andrea , la “piazzola di sosta”.

Durata 15 km
Difficoltà media
Dislivello +300 mt

Arkeo e-bike tour con pranzo

Arkeo e-bike tour con pranzo

Escursione in Mountain Bike elettrica al Parco di Gianola e all’area archeologica di Minturnae con pranzo presso il Ristorante Il Macello a Minturno-Scauri a base di prodotti tipici locali.

Visiteremo l’area archeologica di Gianola, la Villa di Mamurra, le terme romane, le cisterne romane e proseguendo fino al Garigliano l’Acquedotto romano, l’antica città di Minturnae con il Macellum, l’Anfiteatro romano, l’Appia Antica.

Impegno fisico basso (dislivello totale 200 mt)
Impegno tecnico facile (strada quasi interamente asfaltata con pochi tratti di sterrato facile)
Lunghezza percorso circa 20 km
3/4 ore in totale escluso il pranzo

Sulla via del vino antico

Sulla via del vino antico

Il percorso inizia lungo il sentiero sterrato della Villa di Tiberio molto suggestivo, a picco sul mare, da dove si possono ammirare le falesie del tratto di costa orientale di Sperlonga.
Si raggiunge il Museo Archeologico Nazionale della Grotta di Tiberio e Sperlonga (visita).

Una pista ciclabile conduce fino a Sperlonga alta e vale la pena una visita al caratteristico paese. Il percorso continua lungo una carrareccia che si inerpica sulle montagne prospicienti Sperlonga con una vista panoramica su tutte le isole pontine.

Una strada sterrata di media difficoltà conduce all’Azienda dei Monti Cecubi dove è possibile fare una sosta con degustazione dei prodotti dell’azienda (olio, olive, vino ecc.)
Il percorso continua raggiungendo una strada panoramica e percorrendo una lunga discesa su asfalto si ritorna a Sperlonga.

E’ possibile raggiungere l’azienda dei Monti Cecubi da Sperlonga percorrendo la strada panoramica Sperlonga-Itri evitando il tratto più impegnativo del percorso e riducendo la difficoltà

Sulla Orme dei Dinosauri

Sulla Orme dei Dinosauri

I dinosauri, quelli veri, risalenti a 120-140 milioni di anni fa Esperia, paese all’interno del Parco naturale dei Monti Aurunci, sono state trovate le più antiche orme di dinosauro mai scoperte nel Lazio: ci sono più di 40 impronte che risalgono a circa 120-140 milioni di anni fa.

Le impronte sono ben visibili su una parete che costeggia la strada montana che da Esperia si inerca verso il cuore degli Aurunci.

Il percorso facile dal punto di vista tecnico, quasi interamente su strada asfaltata, è impegnativo per il dislivello da superare, circa 500 metri in totale. Superate le Orme, si continua ancora per poco in salita e si raggiunge la Valle Polleca, uno dei luoghi più belli e suggestivi del Parco, dove si conservano meglio flora e fauna grazie alla scarsa antropizzazione della zona, anche se, in più punti, non mancano testimonianze di attività legate alla pastorizia, come cisterne e mandrie.

Nella valle sono numerose le tracce di animali e fioriscono specie rare o a rischio di estinzione sugli Aurunci, come la rara paeonia mascula

Lunghezza 35 Km
Dislivello +1200 mt
Durata 3 ore

Pedalando nella memoria

Pedalando nella memoria

Storia & Sport con le guide dell’Associazione Maremoto in collaborazione con la Pro Loco di Coreno Ausonio e l’Associazione Linea Gustav.
Percorreremo su due ruote un anello con partenza da Coreno Ausonio lungo la Linea Gustav e il sentiero della Pace, teatro degli scontri decisivi della Seconda Guerra Mondiale sul territorio degli Aurunci Orientali.

Fu proprio in questi luoghi che si consumarono aspre battaglie tra gli alleati sbarcati a Salerno in marcia su Roma e i tedeschi che avevano fortificato una linea difensiva per fermarne l’avanzata.

Un percorso di 40 km, su strade asfaltate e carrarecce, con circa 1000 metri di dislivello in salita, di livello tecnico medio-facile, che ripercorre i luoghi della memoria, tra i numerosi monumenti e le testimonianze della guerra.

In collaborazione con l’Associazione Pro Loco “Antonio Lisi” di Coreno Ausonio e l’Associazione Linea Gustav, lungo il percorso, con una rappresentazione dal vivo di scene di guerra, verranno descritti i luoghi e le vicende vissute dagli abitanti ai tempi della guerra.

Dopo l’escursione si potrà gustare un pranzo in convenzione al ristorante I Briganti di Coreno Ausonio.

Lunghezza: 25 Km
Dislivello: + 500 mt
Difficoltà: Mtb – Medio

Dall’Appia Antica al vino Cecubo in Mtb

Dall’Appia Antica al vino Cecubo in Mtb

I Monti Cecubi, tra Itri e Sperlonga, sono la terra di origine di un antico vino della Roma repubblicana, il vino Cecubo.

Nel 312 a.c., in un periodo di grande espansione di Roma, il censore (seconda carica pubblica nell’antica Roma) Appio Claudio Cieco dette inizio ai lavori di costruzione di una strada di collegamento tra Roma e Capua, utilizzando criteri assolutamente innovativi: la via Appia, identificata in seguito quale “regina viarum”. Lo scopo era quello di agevolare l’avanzata dell’esercito romano verso il meridione.

Il tratto da Roma fino ad Anxur (l’odierna Terracina), fu molto agevole, visto che attraversava la piatta pianura paludosa dell’Agro Pontino. Subito dopo, però, mentre scollinava da Fondi a Formia, incontrò molte difficoltà ed i lunghi tempi morti, nella bella stagione, li passava all’ombra a degustare gli ottimi vini locali. Per questa sua abitudine, Cieco (caecus) che beve (bibendum), fu coniato il termine Caecubum, fondendo parti dei due vocaboli precedenti. E con questo termine fu identificato un territorio geografico (monti Cecubi) ed i vini che lì si producevano.

Il percorso che proponiamo, in mountain bike, parte dalla Via Appia Antica, che nel tratto da Itri a Fondi conserva ancora il tipico basolato romano, oltre a numerose testimonianze dei tempi antichi. Un esempio è il Fortino di Sant’Andrea, costruito sui resti del Tempio di Apollo, che fu teatro di battaglie anche nel periodo borbonico con le vicende del brigante Fra Diavolo.

Il percorso prosegue fino all’azienda dei Monti Cecubi dove oltre alla degustazione dei vini biologici dell’azienda si possono degustare prodotti tipici del territorio.

Lunghezza: 25 Km
Dislivello: + 500 mt
Difficoltà: Mtb – Facile

Dal cuore dei Monti Aurunci al Santuario in Mtb

Dal cuore dei Monti Aurunci al Santuario in Mtb

Campello, nel cuore dei Monti Aurunci, accoglieva ancor prima dei romani antichi popoli dediti alla pastorizia e all’agricoltura, gli aurunci. Qui trovarono riparo i monaci greco-bizatini, dispersi lungo le balze dirupate del massiccio montuoso. Proprio vicino Campello quei monaci fondarono sulla cima del Monte Fusco il Santuario della Madonna della Civita sulle cui origini volge un alone di mistero e leggenda legata alla tradizione popolare.
Secondo tradizione, durante la persecuzione dell’imperatore Leone Isaurico a Costantinopoli, VIII secolo, due monaci vennero sorpresi dai soldati con il dipinto su legno della Madonna. Chiusi in una grande cassa insieme al quadro, furono gettati in mare: “Se veramente è così miracolosa, vi salverà”, dissero. Dopo 54 giorni, questa cassa galleggiante toccò la sponde di Messina e successivamente di Gaeta. Qui il quadro, esposto per la venerazione dei fedeli, dopo poco tempo scomparve e si racconta che fu ritrovato sul monte Civita, presso Itri, da un pastore sordo e muto alla ricerca di un suo animale smarrito. Egli riacquistò l’udito e la parola e corse a Itri a dare la notizia del quadro miracoloso. Fu così che il quadro fu affidato ai monaci benedettini, che all’epoca erano in Figline, a circa 3 km dalla zona del ritrovamento e successivamente portato al Santuario.

Il santuario della Madonna della Civita è uno dei più antichi d’Italia. I monti Aurunci ed Ausoni gli fanno da corona e il panorama va dal Circeo, fino all’isola di Ischia. Attualmente, il santuario è meta di quasi mezzo milione di pellegrini l’anno che ancora percorrono l’antico sentiero storico da Itri.

Si raggiunge agevolmente in bicicletta dopo aver percorso gli antichi tratturi di Campello, la Piana del Campo e la lunga e panoramica discesa di Monte Trina.

Lunghezza: 25 Km
Dislivello: + 600 mt
Difficoltà: Mtb – Medio/Facile
Tipo di Percorso: Quasi interamente sterrato

Tra vino e divino in MTB

Posto a 770 mt slm su un domo del vulcano spento di Roccamonfina il Santuario della Madonna dei Lattani fu fondato da San Bernardino da Siena nel 1440.

La facciata e l’interno della chiesa presentano un’architettura tardogotica con elementi classicheggianti. Sul cornicione si staglia l’affresco della Madonna con Bambino e Angeli, datato 1507 mentre la Cappella dedicata alla Vergine dei Lattani, con cupola affrescata, ospita la famosa statua della Madonna con Bambino. L’interno a unica navata conserva affreschi risalenti ai secoli XV e XVII.

Degne di nota sono una tavola col Cristo Crocifisso tra la Madonna, San Francesco stigmatizzato e San Giovanni Evangelista, databile agli anni Settanta del XVI secolo, e di una tela con Santo Stefano Protomartire, San Giacomo della Marca e San Bernardino da Siena, ascrivibile al XVII secolo. Sulle pareti perimetrali del chiostro sono presenti affreschi seicenteschi che raffigurano la vita di San Francesco, a opera del frate del convento Tommaso da Nola.

Luogo ricco di devozione e spiritualità è la grotta del rinvenimento miracoloso, dove si trovano numerosi rosari ed ex voto lasciati dai pellegrini.

Nella corte si trova la fontana della Madonna, sovrastata da un quadro maiolicano che raffigura la storia del ritrovamento dell’icona. L’acqua, ritenuta miracolosa, sgorga direttamente dalla sorgente nella grotta.

Oggi la Madonna dei Lattani è protettrice dei lattanti e sono in molti i fedeli che vengono ad abbeverarsi alla sua fonte per chiedere la grazia di un figlio.